Dall’Antichità ai Giorni Nostri: L’Evoluzione dei Giocattoli Sessuali

Dall’Antichità ai Giorni Nostri: L’Evoluzione dei Giocattoli Sessuali

Scopri come i giocattoli sessuali hanno evoluto la loro funzione e significato attraverso i secoli, dal mondo antico ai tempi moderni. Leggi l'articolo per un affascinante viaggio storico che rivela pratiche, credenze e curiosità sul piacere umano e sui sex toys nelle diverse culture del passato.


Falli in pietra

L'ólisbos (dal verbo ólisthánein, "scivolare") era un fallo di cuoio lungo 8 dita (circa 15 cm), prodotto nella città ionica di Mileto (oggi in Turchia), lubrificato con olio d'oliva. Questo strumento sembra esistere dall'alba dell'umanità, come dimostrano i falli di pietra a grandezza naturale trovati in siti archeologici preistorici come la grotta di Hohle Fels in Germania e il sito mesolitico di Motala in Svezia. Queste sculture votive, probabilmente usate come "giocattoli intimi", rivelano che la sessualità dei nostri antenati era molto simile alla nostra. Studiare la storia degli oggetti di piacere illumina la millenaria storia della sessualità in Oriente e Occidente, riservando sorprese significative.

 

Cultura Moche e la sessualità delle civiltà antiche

Contrariamente all'immagine tradizionale di civiltà antiche austere e focalizzate sulla guerra e la caccia, la realtà era diversa. "L'uomo primitivo era puro e libero, sfogava i suoi istinti sessuali con animali, oggetti o donne senza problemi", sosteneva lo psichiatra Ferruccio Antonelli. In molte civiltà precristiane, il sesso era visto come un atto naturale, compiuto dagli dèi, che aveva dato origine al mondo. Secondo la mitologia sumera, il dio Enki creò i fiumi Tigri e Eufrate attraverso un atto di autoerotismo, eiaculando. Allo stesso modo, il dio egizio Ra-Atum generò la coppia divina Sciu (l'Aria) e Tefnut (l'Umidità) con un atto simile. E se i graffiti egizi attestano l'uso di falli artificiali, le testimonianze più esplicite provengono dal mondo greco.

 

Antica Grecia, Ólisbos

Per i Greci, questi oggetti erano il passatempo di vedove, mogli insoddisfatte e donne dell'isola di Lesbo. Erano anche usati dalle cortigiane durante le orge. L'uso degli ólisbos è rappresentato nelle pitture erotiche su anfore e coppe da vino, dette kántharos, che circolavano nei tradizionali simposi maschili greci. Non era necessariamente indicatore di omosessualità femminile – i termini "omosessuale" ed "eterosessuale" furono coniati dallo scrittore ungherese Károly Mária Kertbeny nel 1869 – ma si estendeva a situazioni di sesso di gruppo tra uomini, come sottolinea la storica francese Sandra Boehringer, docente all'Università di Strasburgo.

 

Tradizione romana e cristianesimo

Questa tradizione fu poi ereditata dai Romani, come dimostrano le rappresentazioni dei giochi sessuali sulle mura di Pompei. Si pensa che anche le sacerdotesse del dio Priapo, divinità della fecondità maschile, usassero falli artificiali nei riti misterici notturni, evitando così la presenza maschile. Con l'avvento del cristianesimo, però, tutto cambiò in Occidente, dove una svolta sessuofoba trasformò il piacere in peccato. Come affermò lo storico medievalista Jacques Le Goff, i rapporti saffici tra suore che utilizzavano strumenti artificiali erano puniti con sette anni di penitenza.

 

Oriente, Kama Sutra e taoismo

In Oriente, il clima era molto diverso. Il celebre Kama Sutra, scritto in sanscrito dal filosofo bramino Vatsyayana nel 300 d.C., consiglia agli uomini di usare mezzi per eccitare la passione della vogliosa hastini, la donna elefante, come il kanchuka, una protesi di grandi dimensioni. Nel Celeste Impero cinese, durante il periodo tra le dinastie Han e Ming (220 a.C.-1644), il taoismo incoraggiava l'uso di vari oggetti di piacere, considerandoli parte del processo creativo cosmico. Il manuale erotico "L'arte della camera da letto" spiega come soddisfare più partner possibili senza eiaculare, utilizzando accessori come anelli "ritardanti" maschili e falli di avorio.

 

Shunga giapponesi e mondo turco-ottomano

Anche nel Giappone del periodo Edo (XVII secolo), gli shunga – xilografie erotiche – illustravano giocattoli erotici come l'harigata e le rin no tama, "palline da geisha" in argento, usate per aumentare il piacere reciproco. Nel mondo turco-ottomano, i falli artificiali servivano per deflorare le vergini senza sporcarsi con il sangue, considerato impuro, o per soddisfare le donne dell'harem in assenza dei mariti.

 

Dildo in Occidente e sadomasochismo

Dal libertino Oriente, i falli artificiali giunsero in Occidente attraverso gli scambi commerciali, cambiando nome in dildo o godimichè. I dildo italiani, in vetro e citati da William Shakespeare nel "Racconto d'inverno" (1611), erano vietati alla corte inglese e, se scoperti, confiscati e bruciati, come accadde nel 1670 al poeta John Wilmot, duca di Rochester. I lunghi viaggi per mare introdussero altri giocattoli sessuali, come le dames de voyage, fantocci femminili inventati dai marinai olandesi per combattere l'astinenza sessuale. Nei secoli successivi, il "parco giocattoli" si arricchì con il boom del sadomaso, seguito alla pubblicazione dell'opera "La nuova Justine" del marchese de Sade.

 

Vibratori e rivoluzione industriale

Nel XIX secolo, con la Rivoluzione industriale, videro la luce gli antenati dei moderni sex toys. La bambola di gomma vulcanizzata, brevettata da Charles Goodyear nel 1844, e i vibratori, come il Tremoussoir (1734), il Pulsocon (1880) e il Granville's Hammer (1883), erano inizialmente usati a scopo medico per combattere ansia, insonnia e mal di schiena. Solo con l'avvento delle prime pellicole pornografiche, i vibratori furono associati a pratiche erotiche.

La sessualità tra tecnologia e modernità

Con il progredire del XX secolo, i sex toys si sono evoluti notevolmente grazie agli sviluppi tecnologici e alla crescente accettazione sociale della sessualità. La produzione in serie e l'accesso più facile ai materiali moderni hanno permesso la creazione di una vasta gamma di giocattoli sessuali, tra cui vibratori, dildo, anelli vibranti, e molto altro ancora.

La rivoluzione sessuale degli anni '60 e '70

La rivoluzione sessuale degli anni '60 e '70 ha svolto un ruolo cruciale nella normalizzazione dei sex toys. Questo periodo di intensa liberazione sessuale ha visto un aumento della discussione pubblica e della visibilità dei temi legati al piacere e all'autonomia sessuale. Le donne, in particolare, hanno iniziato a reclamare il diritto al proprio piacere sessuale, incoraggiando l'uso di vibratori e altri giocattoli come strumenti di auto-esplorazione e soddisfazione personale.

La commercializzazione e la diffusione di massa

La commercializzazione dei sex toys ha subito un grande impulso con l'avvento delle vendite per corrispondenza e, successivamente, con l'espansione di Internet. La possibilità di acquistare questi prodotti in modo discreto e privato ha contribuito alla loro diffusione su larga scala. Negli anni '80 e '90, negozi specializzati e catene come "Good Vibrations" e "Babeland" hanno iniziato a emergere, offrendo un ambiente sicuro e accogliente per i consumatori.

Innovazione tecnologica e diversificazione dei prodotti

Con l'inizio del XXI secolo, l'innovazione tecnologica ha ulteriormente trasformato il panorama dei sex toys. I progressi nei materiali, come il silicone medico, hanno migliorato la sicurezza e il comfort dei giocattoli. Allo stesso tempo, l'integrazione di tecnologie avanzate, come il controllo remoto via app e la realtà virtuale, ha aperto nuove possibilità per il piacere sessuale.

Verso un futuro inclusivo

Oggi, l'industria dei sex toys è in continua evoluzione, con una crescente attenzione verso l'inclusività e la diversità. Prodotti pensati per soddisfare una vasta gamma di orientamenti sessuali e identità di genere sono diventati più comuni, riflettendo una comprensione più sfumata e complessa della sessualità umana. Aziende come "HotMyVibe" e "Darkness" stanno guidando questa trasformazione, promuovendo il benessere sessuale e l'empowerment attraverso l'innovazione e il design inclusivo.

La normalizzazione culturale e l'accettazione sociale

La cultura pop e i media hanno svolto un ruolo significativo nella normalizzazione dei sex toys. Serie televisive come "Sex and the City" e film come "Fifty Shades of Grey" hanno contribuito a portare questi oggetti fuori dall'ombra, integrandoli nella narrativa popolare e riducendo lo stigma associato al loro uso.


La storia dei sex toys è un riflesso del cambiamento delle percezioni sociali sulla sessualità, l'innovazione tecnologica e l'emancipazione personale. Dal mondo antico ai giorni nostri, questi oggetti hanno accompagnato l'evoluzione del piacere umano, adattandosi e trasformandosi in risposta alle necessità e ai desideri delle persone. Guardando al futuro, è probabile che continueranno a svolgere un ruolo centrale nel benessere sessuale, contribuendo a una comprensione più aperta e inclusiva della sessualità umana.

 

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